venerdì 16 dicembre 2011

Lettera in forma di poesia senza rima per un addio ai signori dei Parlamenti


Signori

Forse non vi rendete conto
Che stiamo da un’altra parte

Con le nostre miserie quotidiane
I nostri morti ammazzati nelle strade

Il nostro lavoro inesistente
Le nostre speranze esaurite

Quando arriva la sera
Ci serriamo in casa
Sperando che non arrivi il ladro o l’assassino
Lo stupratore di turno

E ci mettiamo a vedere le vostre cazzate
dallo schermo grondante sangue

Viene da vomitare al vostro spettacolo
Da vomitare
accompagnati dai soliti buffoni
prezzolati
Al mattino
quale violenza mi darà questo giorno?
Guardiamo il mondo dalle finestre

In attesa di un altro tempo
Altri personaggi
Della commedia

Non abbiamo più speranze
Le abbiamo vendute tutte
Al mercato dei morti ammazzati
delle donne violentate 
dei bambini impauriti

E nemmeno mettere bombe serve più
Anzi, prego tutti i bombaroli
Di non farlo
Di non farlo

Loro vogliono proprio che voi lo facciate
Per loro un morto o un amputato
Valgono la loro esistenza-resistenza in poltrona

Signori dei Parlamenti e muti e sordi
vomitiamo a vedervi litigare
a sapervi litiganti

Per i vostri porci interessi
Per le vostre puttane
Per i vostri leccaculo

Per le vostre industrie farmaceutiche
Per le vostre industrie di automobili
Per le vostre industrie di armi
Per le vostre industrie di riciclaggio

Vi auguriamo niente
Speriamo solo di vedervi sfumare
Come nei vecchi film usava

Un finale definitivo
Nei titoli di coda
un finale in bianco e nero
molto nero

Almeno possiamo sperare
Che molti di voi
Sanguisughe della nostra vita

Smetterete di commerciare con le nostre teste
con i nostri voti
Le nostre anime

Smetterete di dirci
Quali quante medicine comprare
Quali quante macchine comprare
Quali rifiuti quanta merda fare
Viene voglia di vomitare

Voi e le vostre finte associazioni
Arci-note Acli-namen
Con il finto buonismo
I vostri partituzzi

Noi siamo da un’altra parte
E’ un’altra storia la nostra

La nostra vita tutti i giorni
Difficile e dolorosa
Che ne sapete voi

Addio

Non avete nemmeno la stoffa
Per essere  nemici

giovedì 15 dicembre 2011

Coro nero dei morti ammazzati a Firenze (Samb Modou e Diop Mor)


Siete un branco d'assassini

pronti a premere il grilletto

Siete un branco di razzisti
a noi negri azzurri rossi
extracomunitari di merda
così ci chiamate
non ci vuole nessuno
non ci volete qui

Ma dove dobbiamo stare?
Ma dove dobbiamo andare?

Io non avevo fatto niente
ero al mercato
ero al mercato
a Firenze
a Firenze
oggi come ieri
extracomunitario di merda
vendevo le mie cose
ciarpame della mia vita

e poi m'hanno sparato

e poi m'hanno sparato

ora chi m'ha ammazzato
forse corre verso il mare

e se passa io lo vedrò
da qui passare

l'assassino
corre insieme a voi

ha il ghigno sulla faccia
e quando arriverà al mare
se arriverà al mare

si laverà le mani
si laverà le mani

se butterà la  pistola
la pistola andrà a picco
a picco nel mare

insieme al mio cuore
che muore di Natale.

(13 dicembre 2011)

I PIEDI A' GATTI

Babbo, uso il tuo martello come un pazzo. Che ci farei sennò con tutti questi arnesi che mi ritrovo appesi il bancone su cui picchiavi sega ...