giovedì 18 aprile 2019

Cibo sul piatto

Avrei potuto scrivere
Una canzone compiacente
Di quelle che  piacciono
tanto alla gente;
una canzone in cui torna tutto
il verso, la rima,  il costrutto.

Prendere un bel voto
essere dalla tua parte
essere una donna,
tornare ad arte

di quelle che si rifanno
l’anima oltre la ruga,

compiacere il tempo
ingannare la fuga.

Ma ti mando al diavolo
per non dire peggio,
tu che mi vuoi in un modo
tu che in un altro, aggeggio;

tu che mi inventi
rifatta emancipata,
poi io mi ritrovo
sola, consenziente e sgozzata
dal politico dal prete
dal marito e dal matto,
argomento sfruttato, giocattolo,

cibo sul piatto.

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