Avrei potuto
scrivere
Una canzone
compiacente
Di quelle che
piacciono
tanto alla
gente;
una canzone
in cui torna tutto
il verso, la
rima, il costrutto.
Prendere un
bel voto
essere dalla
tua parte
essere una
donna,
tornare ad
arte
di quelle che
si rifanno
l’anima oltre
la ruga,
compiacere il
tempo
ingannare la
fuga.
Ma ti mando
al diavolo
per non dire
peggio,
tu che mi
vuoi in un modo
tu che in un altro, aggeggio;
tu che mi
inventi
rifatta
emancipata,
poi io mi
ritrovo
sola, consenziente
e sgozzata
dal
politico dal prete
dal marito e
dal matto,
argomento
sfruttato, giocattolo,
cibo sul
piatto.