giovedì 16 marzo 2023

I PIEDI A' GATTI

Babbo, uso il tuo martello come un pazzo.

Che ci farei sennò con tutti questi arnesi

che mi ritrovo appesi

il bancone su cui picchiavi

sega morsa e saldatrice

quante costruimmo

di scenografie

come perfette artiglierie.

Quanto mi manchi

e mi dicevi, forza, picchia

la donna è ben che picchi

e poi impara tutta l'arte

e infatti per quanto ho potuto

l'ho messa da parte.

 

Babbo, di te dicevano

fa i piedi ai gatti,

ed era vero,

io li ho visti sul serio

co' piedi da te rifatti,

e ancora oggi

i mici malconci

passan di qua a cercarti

-non c'è chi ci racconci

gli altri ne sanno uno zero-

mi sembra che miagolino

e con la coda bassa

poi se ne vanno, e col pensiero.


I PIEDI A' GATTI, poesie per il babbo.

venerdì 25 febbraio 2022

Un nulla

 Ho sensazione di essere 

un umano nulla

zero assoluto

prima ero infetto

poi bombardato

pezzo di carne

sconto e offerta

preso nel pacco 

stella con striscia

messo nel sacco

al mercato.


sabato 5 dicembre 2020

Poeta o traliccio

Il poeta l'avevan messo

a cantare

all'ombra di un traliccio.

Il poeta imbestialito

gridò

o lui o me.

Il pubblico

già pronto e seduto

sorrise. 

Fa parte della recita

è una trovata?

Macché.

Ci fu un consulto

la voce percorse

seggiole e poltrone

si dibattè.

Lui fu detto.

La luce non può mancare

non se ne può andare.

Se ne chiami un altro

di poeta.

Fu il grido.

Ma il traliccio 

forse impietosito

seguì il poeta

già partito.

Fu buio in sala.

Tiè.

giovedì 18 aprile 2019

Cibo sul piatto

Avrei potuto scrivere
Una canzone compiacente
Di quelle che  piacciono
tanto alla gente;
una canzone in cui torna tutto
il verso, la rima,  il costrutto.

Prendere un bel voto
essere dalla tua parte
essere una donna,
tornare ad arte

di quelle che si rifanno
l’anima oltre la ruga,

compiacere il tempo
ingannare la fuga.

Ma ti mando al diavolo
per non dire peggio,
tu che mi vuoi in un modo
tu che in un altro, aggeggio;

tu che mi inventi
rifatta emancipata,
poi io mi ritrovo
sola, consenziente e sgozzata
dal politico dal prete
dal marito e dal matto,
argomento sfruttato, giocattolo,

cibo sul piatto.

mercoledì 23 marzo 2016

La dinosaura

Ormai è chiaro,
a tutti
sono,
la dinosaura.

Ed è il giardino
zoo piccolino,
il mio recinto
e labirinto
a mo' privato
di picciol stato.

Mi vesto
vado,
camuffo
vedo,

ma inutilmente:

nessun ritocco
clemente
trucco

che può ingannare
me o la gente;

la dinosaura
son proprio io
e qualcun'altra
ch'ha 'l nome mio.

O pressappoco.

Rifatta forse
potrei provare
come in un gioco,
andare a spasso
e colloquiare

spesa e conteggio,
supermercare,
e nel mareggio

del giorno chiaro
non più curare

chi sono che,
e poi tornare.

Dimenticare
la meraviglia
di questo affanno
chirurga mente,

e fra la gente
non più sapere
chi sono se,
la dinosaura
se sono me...

(Segue...)

giovedì 30 maggio 2013

Noi che diciamo no

Noi che diciamo no

siam tenuti

sotto terra

come bachi

ogni tanto oscilla

fuori come in guerra

questa nostra

piccola testa

siamo opachi

sporchi

se ci vedono

urlano, gli orchi

ci buttano giù

giù nei solchi

ci nascondono

o ci mostrano

sulla gogna,

come cani 

con la rogna.


Buoni solo quelli

che dicono sì sì

che stanno al sole

così e così

che raccolgono

grano

miele

fanno

case

cose

chiese.


Sottoterra

abbiamo scavato

mille strade

rubiamo l'aria

con le prese.


Noi che diciamo no

sol di notte

opachi sporchi

misere frotte

grigi

andiamo dritti

come spighi.

mercoledì 15 maggio 2013

Sto cercando Ilaria


Ilaria
Ti sto cercando
Dove sono i tuoi dieci bambini

Quelli che volevi
Quelli che battezzavi
Uno ad uno
Sei femmine e quattro maschi
Perché così li volevi

In classe eri seduta in fondo
Sulla fila di centro
Anch’io in fondo
Ma su quella di destra

Ilaria
Ti sto cercando
Voglio vedere la tua carne
Trafitta da dieci bambini
Sei femmine  quattro maschi

Se li hai partoriti tutti
E come è andato
Quel tuo sogno
Materno infinito

Se l’hai realizzato
Dove sono i tuoi bambini?

Dieci bambini volevi
Avevamo diciott’anni
Era il tempo giusto
Per partorire sogni

Mi stai cercando, Ilaria?
Io sono qui
Volevo cambiare il mondo
Ti ricordi?
Era il parto più difficile
Io c’ho provato, Ilaria,
sono stata incinta
ho partorito mille e mille
ma questi bambini
come sono fastidiosi,
oltre la carne bruciano il tempo
ci fanno vecchie,
e come ci illudono!

E tu?
Ti sto cercando Ilaria
Dove sono i tuoi bambini

martedì 9 aprile 2013

AMANTI


I miei amanti
I miei accattoni
aspettano
Li trovo sempre dietro l’angolo
In casa sbucano dal ripostiglio
Come in un gioco.
Non smettono di stupirmi
Con i loro numeri speciali
Sarà forse perché
Ho un teatro?
Avere un teatro
È una cosa seria.
Sembrano così sinceri nel disprezzo
Delle cose serie
Con i loro amori disinteressanti!
Quante puttane giurano d’amare
Me, maestra d’inganni,
faccio mostra di credere
Ah, credere, mostrar di credere
Era questo il teatro.

venerdì 5 aprile 2013

Povero cane, povero gatto

I cassonetti sono sempre più vuoti.
Sempre meno oggetti
dentro e fuori
lasciati.

Come faranno i cani
i gatti randagi

ora che gli uomini
fanno concorrenza

e sottraggono tutto
senza decenza?

Povero cane
povero gatto

l'uomo ti ruba
anche nel sacco.

Non si fa a tempo
a lasciare
un vecchio comò,

e volti l'angolo
e non lo ritrovi
più!

Povero cane
povero gatto

l'uomo è diventato
peggio di un ratto

e fruga nello scarto
nel rimasto

e s'azzuffa
e s'accapiglia

per un cuscino bucato
un passeggino fondato.

Tutto può andar bene
e anche il panettone
scaduto, ecco,
è già mangiato.

Povero cane
povero gatto

c'è solo differenza
un po'
ultima Thule
ultima decenza:

tu frughi
incurante;
l'uomo
soppiatto.

martedì 26 marzo 2013

Quando piange il mio amore

Quando piange il mio amore
mi si stringe il cuore

E' una rima perfetta
sembra contraffatta

ma il dolore è vero
e mi metto pensiero

di farti felice, e allora
scelgo il miglior sorriso

fo una carezza
e poi di fretta

scendo in cantina
poi salgo  in soffitta

corro come una matta

scelgo fra rimanenze
del passato, ritrovo

campionario dell'usato
sorrisi parole fraseggi

ma tu non cessi
amore, ché singhiozzi?

Ora, se piango io
non fa effetto

la donna si sa
piange la mattina
piange la sera a letto

ma tu? proprio tu
mi fai così

Quando piange il mio amore
mi si stringe il cuore

mi viene il mal di testa
il pianto è una cosa
sembra fatto apposta

son tentata di scappare
o piangere con te.

Se si fa all'amore
potrebbe passare?

E giù ne' letto 
a rotolarsi
a vedere 
se s'asciugano i lacrimoni
a forza d'amarsi.




Dico che mi piacciono gli uomini

Dire che mi piacciono gli uomini
è dire un bel niente;
gli uomini mi piacciono veramente.
Nel passato i gusti eran più rozzi,
mi piacevano biondi, bruni, anche tozzi.
Ma poi col passare degli anni
si sa che le donne esigenti diventan col tempo,
e quindi oggi mi diverto a scoprirli
mentre guardano culi, un po' assenti
annoiati, stirati e pesanti
che si offrono ai vari ricevimenti.
Dire che mi piacciono gli uomini
è dire ben poco
io li guardo sempre, nascosta,
coi miei occhi di fuoco.

I PIEDI A' GATTI

Babbo, uso il tuo martello come un pazzo. Che ci farei sennò con tutti questi arnesi che mi ritrovo appesi il bancone su cui picchiavi sega ...